Correre per correre

di Stefano Donadio

Iniziando a parlare di corsa ed avendo ancora fresco il ricordo della mia ultima Maratona di Roma mi sembra  doveroso ricordare Abebe Bikila, primo Africano a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nel ’60. Bikila divenne il simbolo di un continente che si liberava dal colonialismo europeo. “Mi piace” dare alla corsa un significato politico sociale perchè quando una persona si appassiona veramente alla corsa correndo trova significati, valori diversi dal puro allenamento sportivo, mi piace pensare al “corri, Forest, corri!” (frase del mitico film Forest Gump) alla corsa con tutte le sue valenze.

 


Nel video: Abebe Bikila, noto ai più per aver percorso 2/3 della gara a piedi nudi!

 

Mi piace pensare a Dean Karnazes (ormai famoso Runners americano) che da uomo assolutamente normale alla tenera età di 30 anni ha iniziato a correre e a compiere imprese incredibili come correre 50 Maratone in 50 Stati diversi in 50 giorni finendo con la Maratona di NY, oppure 238 km in 24 ore sul tapis roulant e via di seguito…. ma leggendo il libro l’ultra marathon man su di lui mi sono rimaste alcune fotografie tipo il pony express della pizzeria che lo segue durante un allenamento notturno per farlo cenare o la moglie dotata di camper per poter star vicino al marito nelle sue imprese.

 

Mi piace pensare a Linus, Nicola Savino e Aldo Rock che parlano degli allenamenti per gente comune come Pasquale di Molfetta (Linus, appunto) o delle grandi imprese di Rock.
Ed è proprio veritiero il titolo del libro di Linus “Parli sempre di Corsa”. Sì è così: quando inizi a correre la corsa inevitabilmente diventa l’argomento principale, sempre e comunque.

 

“Mi piace” leggere nella prefazione del libro di Marco Lo Conte “Stregati dalla Corsa” che il Sole24Ore ha incaricato il giornalista di inventarsi un libro sulla corsa.

 

“Mi piace” ricordare la frase di Eugenio Montale: “Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.
Montale sicuramente si riferiva all’atleta Dorando Pietri che tagliò il traguardo per primo alle Olimpiadi di Londra del 1908 ma sorretto negli ultimi metri dai giudici di gara fu squalificato classificandosi secondo.

 

 

Inevitabilmente parlando di corsa si parla di maratona, e visto che questo termine da molti viene usato impropriamente ci tengo a precisare che la maratona è una distanza fissa di 42Km e 195 metri distanza percorsa dall’ateniese Filippide nel 490 a.C., data della battaglia che oppose gli Ateniesi ai Persiani, nella piana di Maratona appunto, a poco più di 40 km da Atene.
Filippide dopo aver percorso questa distanza  annunciò  la vittoria e morì. La sua professione era quella di emerodromo (uomini capici di correre per giorni interi portando comunicazioni) e nei 3-4 giorni precedenti aveva corso per 500 km.

 

Sicuramente la maratona più conosciuta e più affascinante è quella di NY a cui ho deciso ancora di non partecipare per non bruciare troppo presto le tappe.
Ma quando penso alla NY Marathon penso di percorrere la quinta strada con la colonna sonora di Alicia Keys e sono sicuro che quando arriverò a Central Park avrò i brividi dall’emozione e una lacrimuccia sarà sicuramente presente sul mio volto.

 

 

Perché parlando di corsa si arriva sempre a parlare della Maratona? Perché la Maratona è un traguardo di mesi di duro lavoro; è il momento in cui sai che dovrai affrontare delle crisi e superarle.
Tagliare il traguardo ti cambia dentro, è una sensazione di piacere infinita. Da quel giorno, sei una persona diversa.


2 risposte a “Correre per correre”

  1. lara ha detto:

    bell’articolo mi viene voglia di correre!!!

  2. gian luigi ha detto:

    Che sorpresa!!!! ….. Troppo belle queste tue riflessioni
    …spesso oggetto di tante nostre chiacchierate, quando i ritmi sono più bassi, ….anche perchè non si sa com’è ma….. veramente “parliamo sempre di corsa!!!” ……vabbè non esageriamo “parliamo molto spesso di corsa!!!!”
    Sono contentissimo di aver condiviso con te le nostre prime due maratone e senza dubbio tanti altri momenti di allenamento il cui solo pensiero mi fa sorridere, ….penso alla sveglia di alcune domeniche mattina alle 6.00 per fare il lungo!!! roba da matti e peggio ancora che non pesa per niente. La sveglia neanche suona, via giù dal letto cercando di far meno rumore possibile per non svegliare nessuno e quindi essere immediatamente accusato di essere MATTO, colazione abbondante ma non troppo, il completino è già pronto dalla sera prima, un timido saluto e poi viiiiiaaaaaaa
    …bei ricordi, tutti positivi come è sempre assolutamente positiva l’altmosfera che sento mi circonda quanto vado a correre soprattutto con gli amici.
    ciao amico mio
    Gian Luigi

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