L’importanza della frequenza cardiaca negli sport di resistenza

L‘energia necessaria alla contrazione muscolare deriva dalla demolizione dell’ATP, il quale viene risintetizzato di continuo attraverso due sistemi fondamentali: il meccanismo aerobico, che dipende dalla presenza di adeguate quantità di ossigeno, e il meccanismo anaerobico, che comporta la produzione e l’accumolo di acido lattico.

La disponibilità di ossigeno a livello delle fibre muscolari è legata al flusso di sangue e , quindi,all’attività cardiaca. L’intensità di un esercizio muscolare e l’energia utilizzata sono,dunque,direttamente correlate al consumo di ossigeno e all’impegno del cuore, valutabile attraverso le modificazioni della frequenza cardiaca.

Gli sport di resistenza creano,negli anni,modifiche sostanziali a livello cardiocircolatorio. Si pensi che  già il cuore a riposo si contrae ritmicamente dalle 60 alle 80 volte al minuto, assicurando ogni giorno 8000 litri di sangue. In un atleta questo lavoro è notevolmente maggiore, per le ore di sport effettuate nel corso della giornata.

Il cuore è il muscolo per eccellenza. In un adulto il cuore ha un volume di circa 800 millilitri. L’attività fisica accresce sia il volume del cuore sia la sua capacità di pompare sangue.

Neglia atleti di resistenza il volume cardiaco può aumentare fino al 25% rispetto alla norma. Un cuore medio, in condizioni di riposo,pompa circa 5 litri di sangue al minuto, ma in momenti di massima sollecitazione tale valore può arrivare fino a 30 litri al minuto. Un cuore normale batte 3 milioni di volte l’anno e nel corso della vita pompa 250 milioni di litri di sangue. Il numero di battiti al minuto è detto frequenza cardiaca  ed indica il suo grado di sforzo. Una persona in condizioni di riposo ha da 60 a 80 pulsazioni.

La frequenza cardiaca è un valore personale, se si ha un cuore grande si avranno pulsazioni più basse e viceversa, ma anche lo stato d’animo e lo stress influenzano il numero dei battiti.

Uno scarso stato di allenamento è evidenziato da frequenze cardiache più alte rispetto a persone allenate, ma anche l’età ed il sesso influenzano il battito cardiaco.


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