Differenze tra il Tapis roulant e la corsa

Il tapis roulant, o treadmill, o nastro ruotante che dir si voglia, è ormai diventando un attrezzo utilissimo per tutti coloro che praticano il running. Tant’è che c’è perfino chi ci prepara anche la maratona.

Ma, casi particolari a parte, eccoti alcune dritte per utilizzare al meglio il TR (questa è la sigla con cui indicheremo per comodità il tapis roulant) e nell’eventualità acquistarlo.

COSA CAMBIA NELLA CORSA
Correre su strada o su sterrato non è la stessa cosa che correre sul TR. L’allenamento sul nastro presenta infatti alcuni aspetti peculiari che vanno tenuti in considerazione.

L’impatto – L’ appoggio su una superficie che si muove è più traumatico rispetto a quello su una superficie ferma. Oggi, tuttavia, i TR sono dotati di ottimi sistemi d’ ammortizzazione che limitano al massimo le conseguenze per le articolazioni.

L’effetto discesa – Correre sul TR a pendenza zero è un po’ come correre in discesa, perché si ha la sensazione di girare più forte del nastro e, di fatto, a parità di velocità lo sforzo risulta minore. Il trucco per riequilibrare lo sforzo è impostare una pendenza dell’1%.

La tecnica di corsa – L’avanzamento sul nastro in movimento richiede alcune modifiche alla normale azione di corsa. In particolare, per rimanere sul posto è necessario spingere maggiormente verso l’alto e quindi assumere una posizione un po’ più eretta. Le braccia si muovono normalmente, la testa è dritta, lo sguardo è in avanti. Eventuali ausili audiovisivi devono essere posizionati in modo da permettere il mantenimento di una postura corretta.

La gradualità – Le prime volte che corri sul TR, i piedi e le gambe devono adattarsi al diverso tipo di appoggio e il controllo dell’azione richiede l’acquisizione di nuove sensibilità. C’è bisogno di tempo. Se non procedi con gradualità rischi solo traumi a tendini, articolazioni e schiena. Le prime volte limitati a correre 15-20 minuti sul TR, e in quelle successive aumenta di non più di 5-10 minuti per volta, fino a portarti sui tuoi chilometraggi standard. Solo quando ti sentirai veramente sicuro svolgi sul TR anche le variazioni di ritmo e gli allenamenti diversi dalla corsa lenta.

Gli inconvenienti iniziali – Al primo “impatto” potrà capitarti di avvertire dei doloretti ai muscoli delle gambe. Non preoccuparti, vedrai che appena ti sarai adattato passeranno tutti. Quando scendi potrà anche succederti di sentire la testa girare. Niente paura, anche qui si tratta di una questione di adattamento: a ogni buon conto vale la pena di controllare la pressione. Infine, agli inizi non commettere l’errore di attaccarti ai supporti laterali per la paura di cadere. Piuttosto parti più piano e aumenta la velocità via via che acquisisci sicurezza, senza esagerare.

Le scarpe – Calzare scarpe molto ammortizzate sul TR è un errore, in quanto questi attrezzi tendono ad attutire già molto l’impatto. Per evitare infortuni, quando corri sul TR utilizza dei modelli abbastanza “secchi”. Un’azienda, la Mizuno, ha creato un modello di scarpe dedicato esclusivamente alla corsa sul TR.

Minor dispersione di calore – Negli ambienti chiusi come le palestre la dispersione del calore prodotto dal muscolo, fondamentale per proseguire l’attività senza rischi, è più difficoltosa. Questo comporta una maggiore produzione di sudore a parità di impegno e, quindi, la necessità di bere in maniera adeguata durante l’attività, non solo dopo. Se la tua produzione di sudore è molto elevata e l’impegno prolungato, diventa utile reintegrare anche le perdite di sali – in particolare sodio e magnesio – attraverso il sudore.

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