Dieta antidolorifica

Alcuni cibi, utilizzati fin dall’antichità, servono a combattere e lenire il dolore o, comunque, a innalzarne la soglia di sopportazione. Da sempre,Il peperoncino
il più famoso degli “antidolorifici” naturali è il peperoncino, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie,ma di recente si è scoperto cheanche altre spezie, ortaggi e radici sono in grado
di agire sui meccanismi del dolore e che, assuntipasto dopo pasto, producono lo stesso effetto benefico.

Pare che questi nutrienti agiscano su particolari recettori cellulari che innescano il processo del dolore. Il frequente stimolo di questi recettori permette di innalzarne la soglia di eccitabilità e, conseguentemente,di alzare la soglia del dolore individuale. Per il peperoncino questo ruolo molecolare è giocato dalla capsaicina (che attiva un recettore specifico chiamato Trpv1) e recentemente è statoindividuato anche il recettore del wasabi (Trpa1), il pungente intingolo verde che accompagna il sushi.

Stesso tipo di comportamento hanno aglio, cannella, senape e olio di mostarda.

Le cellule ricevono un impulso simile a un sms con scritto: “Allarme, c’è qualcosa di nocivo chesta attaccando!”. Attraverso le vie nervose,l’sms arriva al cervello, che fa scattare l’emergenza:
si attiva la difesa immunitaria anti-intrusi,vengono rilasciate molecole antinfiammatorie ed endorfine (molecole che contrastano il dolore, la “morfina naturale” dell’organismo).
L’obiettivo è ora quello di sviluppare farmaci innovativi,con effetti collaterali minimi o nulli,capaci di lenire il dolore acuto e cronico per mezzodel blocco dell’azione del 4-idrossinonenale
sul recettore Trpa1; una nuova classe di medicineefficaci contro quei dolori (neuropatico,oncologico, emicrania e altri tipi dovuti a cause
infiammatorie) che non possono essere trattatidagli attuali analgesici.
Il risvolto immediato però può essere proprio quello di una sorta di menu antinfiammatorio e desensibilizzante, in grado di alzare la soglia di percezione del dolore.

E, sorpresa, la tradizione collima con la scienza: peperoncino,aglio, rafano, zenzero sono da secoli la panacea di popolazioni che vivono in situazioni climatiche
estreme e in condizioni di lavoro difficili. Il wasabi, invece, arriva da una tradizioneche ha nella resistenza al dolore uno dei cardini d’onore: il popolo dei samurai ha regole in
cui il wasabi ha ragione d’essere.


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